Dopo settimane di attesa il Decreto “Rilancio” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34). Il provvedimento prevede aiuti a imprese e famiglie e destina risorse pari a circa un decimo del bilancio dello Stato distribuiti per il 25% alla cassa integrazione, 20% alle imprese, 10% al turismo e al commercio, 10% alla sanità, 10% agli enti locali e la parte rimanente riguarda agevolazioni fiscali e tutela delle professioni ed altre categorie.
Vediamo i dettagli:
Sanità
Sono previste altre 170 assunzioni di medici militari, vengono stanziati ulteriori 88 milioni di euro per potenziare i servizi sanitari militari nel 2020 e 1 milione di euro per gli straordinari del personale medico, paramedico e delle sale operative delle Forze armate. Inoltre, viene prolungato il periodo di ferma dei volontari delle Forze armate in ferma prefissata e si avvia il reclutamento riservato al personale in servizio di 60 marescialli per funzioni infermieristiche.
È incrementata di 105 milioni di euro per il 2020 e il 2021 e di 109 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024 la spesa per le borse di studio per i medici specializzandi.
Limitatamente al periodo emergenziale, viene prolungato il periodo di validità delle prescrizioni mediche dei medicinali classificati in fascia A.
Prorogati anche diversi piani terapeutici per persone con disabilità, che includono la fornitura di ausili e protesi e altri prodotti correlati a qualsivoglia ospedalizzazione a domicilio.
Più di 167 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali vengono destinati alle funzioni di gestione dell’emergenza del Ministero dell’Interno, delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, al pagamento degli straordinari e alle indennità di ordine pubblico. Viene incrementato poi incrementato di ulteriori 500 unità il contingente di personale dell’operazione “Strade sicure”, per la quale vengono stanziati circa 4,7 milioni di euro.
Cassa integrazione
Con 16 miliardi vengono rafforzati gli istituti della Cassa Integrazione e del Fondo di Solidarietà per ulteriori 9 settimane: in particolare vengono estese le tutele previste dal Cura Italia fino al 31 agosto 2020 e incrementate di successive 4 settimane per i periodi dal primo settembre al 31 ottobre 2020. La Cig straordinaria viene estesa a 18 settimane da fruire entro il 31 ottobre 2020.
Lavoro agile
Fino alla cessazione dello stato di emergenza da COVID-19, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dal lavoro o che non vi sia genitore non lavoratore, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali. Per i datori di lavoro pubblici, fino alla cessazione dello stato di emergenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, la modalità di lavoro agile può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato.
Sospensione dei licenziamenti
Viene esteso a cinque mesi il termine previsto dal decreto-legge “Cura Italia” entro il quale sono vietati i licenziamenti individuali.
Interventi fiscali
Come forma di sostegno aggiuntiva alle imprese danneggiate che hanno un fatturato fino a 250 milioni di euro, queste non saranno tenute al pagamento e al saldo dell’Irap per il 2019 né della prima rata dell’acconto dovuta per il 2020. Inoltre, le imprese di pubblico esercizio titolari di concessioni per utilizzo di suolo pubblico saranno esonerate, fino al 31 ottobre 2020, dal pagamento della TOSAP, cioè la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche.
Eliminate anche le cosiddette clausole di salvaguardia che prevedevano, se non sterilizzate, aumenti automatici su base annuale delle aliquote IVA e di quelle in materia di accisa su alcuni carburanti.
Sempre sul fronte fiscale si registrano altri sostegni: l’esenzione della prima rata 2020 dell’IMU sugli immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi; il rinvio al 1° gennaio 2021del pagamento della sugar e plastic tax; bollette light per le utenze commerciali per il periodo dal 1 maggio fino a fine luglio; un credito di imposta per compensare le spese dovuta alla sanificazione degli ambienti lavorativi; il rinvio al 1 settembre di 22 milioni di cartelle esattoriali; lo slittamento al prossimo anno dell’invio di 8 milioni di atti di accertamento fiscale.
Pagamento di debiti della P.A.
Istituito un fondo con una dotazione di 12 miliardi di euro destinato a concedere anticipazioni a regioni, province autonome ed enti locali, che si trovino in uno stato di carenza di liquidità, al fine di far fronte al pagamento dei propri debiti di carattere commerciale.
Ricapitalizzazione delle imprese tramite Cdp
Istituito un patrimonio destinato in CDP di 45 miliardi per le imprese con fatturato oltre i 50 milioni di euro. Gli interventi sono rivolti a SpA con sede in Italia, che non operano nel settore bancario, finanziario o assicurativo. Il patrimonio potrà realizzare interventi a condizioni di mercato o secondo i criteri che saranno definiti dal quadro temporaneo sugli aiuti di Stato approvato dalla Commissione europea, e saranno preferibilmente effettuati secondo modalità standardizzate, nella forma della sottoscrizione di prestiti convertibili o subordinati. La sottoscrizione di capitale richiederà invece un’istruttoria specifica, non porterà all’acquisizione di partecipazioni di controllo, e vedrà di norma la presenza di co-investitori. Il patrimonio potrà anche intervenire in operazioni di ristrutturazione di imprese in crisi con prospettive di rilancio. Nella valutazione degli interventi si tiene in conto, tra l’altro, dell’incidenza dell’impresa con riferimento allo sviluppo tecnologico, alle infrastrutture critiche e strategiche, alle filiere produttive strategiche, alla sostenibilità ambientale, ai livelli occupazionali e al mercato del lavoro.
Rafforzamento patrimoniale delle imprese
Per le imprese con un fatturato compreso fra i 5 ed i 50 milioni di euro che hanno subito un calo del fatturato del 33% sono previsti interventi di defiscalizzazione degli aumenti di capitale e di sostegno finanziario effettuati entro il 31 dicembre 2020. In particolare, è prevista una detrazione del 20% dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche (deduzione del 20% per le società) in caso di aumento di capitale a pagamento, con un limite massimo del beneficio fissato a 2 milioni di euro. Viene inoltre riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% delle perdite superiori al 10% del patrimonio netto fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale. Per le imprese con ricavi oltre i 10 milioni di euro che effettuino aumenti di capitale superiori ai 250.000 euro è prevista la possibilità di emettere strumenti finanziari che possono venire acquistati dal Fondo Patrimonio Pmi gestito da Invitalia, di 6 anni di durata senza il pagamento di interessi. Il valore di rimborso da parte della società che ha effettuato l’aumento di capitale è ridotto del 30% nel caso in cui il valore del patrimonio netto sia superiore a quello del momento della sottoscrizione e la società non abbia, fra le altre cose, versato dividendi o fatto aumenti di capitale gratuiti.
Affitti
Alle imprese con ricavi inferiori ai 5 milioni di euro spetterà un credito d’imposta pari al 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, leasing o concessione di immobili ad uso non abitativo.
Fondi a sostegno delle imprese
Con il Decreto Rilancio verrà istituito, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un fondo per l’innovazione finalizzato alla promozione di iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all’utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle start-up innovative. Per il settore agricolo, è previsto un fondo da 500 milioni di euro per il 2020 per tutelare le filiere in crisi.
Contributo a fondo perduto
Alla luce del nuovo ‘Temporary Framework’ della Commissione Ue, è prevista una deroga alla disciplina degli aiuti di Stato che aiuterà lo Stato centrale, Regioni, Province e altri tenti territoriali nella concessione di varie tipologie di aiuti alle imprese (fra le quali sovvenzioni dirette, anticipi, agevolazioni fiscali, garanzie sui prestiti, tassi di interesse agevolati e sovvenzioni per il pagamento dei salari al fine di evitare licenziamenti).
Per tale ragione vengono stanziati 6,2 miliardi di euro per trasferimenti a soggetti titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo e ai titolari di partita Iva con ricavi o compensi non superiori ai 5 milioni di euro, che non hanno cessato l’attività prima del 31 marzo 2020. Il contributo spetta a condizione che l’ammontare del fatturato di aprile 2020 sia sceso del 33% rispetto a quello di aprile 2019 e a chi abbia iniziato l’attività a partire dal primo gennaio 2019. L’ammontare del contributo è calcolato applicando una percentuale alla differenza fra il fatturato di aprile 2020 e aprile 2019:
- 20% per soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro;
- 15% per soggetti con ricavi o compensi compresi fra 400.000 e 1 milioni di euro;
- 10% per i soggetti con ricavi o compensi fra 1 e 5 milioni di euro.
Inoltre gli artigiani, commercianti e coltivatori diretti a partire da maggio verranno ricomprese nell’insieme di società di persone e capitali e quindi rientreranno nell’ambito dell’attività dell’Agenzia delle Entrate, che erogherà indennizzi a fondo perduto alle imprese che hanno subito un calo del 33% del fatturato.
Innovazione
Viene istituito, presso il Ministero dello sviluppo economico, il Fondo per il trasferimento tecnologico finalizzato alla promozione di iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all’utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle start-up innovative. Successivamente vengono introdotte ulteriori norme volte a rafforzare il sostegno pubblico alla nascita e allo sviluppo delle start-up innovative, agendo nell’ambito di questa misura pensata per la crescita delle imprese.
Ecobonus e sismabonus al 110%
Prevista una detrazione fiscale al 110% delle spese per i lavori di riqualificazione energetica e/o antisismica con possibilità di cedere il relativo credito fiscale. Si applica alle spese sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per interventi di isolamento termico e altri interventi di efficientamento energetico. Fra gli interventi sono compresi anche quelli per la riduzione del rischio sismico (sismabonus) e relativi all’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.
Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro
E’ previsto un credito di imposta dell’60% delle spese sostenute nel 2020 per la riapertura in sicurezza degli esercizi aperti al pubblico, nei limiti di 80.000 euro per beneficiario. Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione ed è cedibile ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito. Sono stati stanziati 2 miliardi per questa misura.
Credito d’imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro
Ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, alle associazioni, alle fondazioni e agli altri enti privati, compresi gli enti del Terzo del settore, viene riconosciuto un credito d’imposta in misura pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti di lavoro e degli strumenti utilizzati nell’ambito dell’attività lavorativa, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi rivolti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti. Il credito d’imposta spetta fino a un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario. Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’Irap.
Professioni
Previsti 600 euro per il mese di aprile: l’indennizzo previsto a marzo per una platea di quasi 5 milioni di persone viene erogato anche per il mese di aprile: professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli. Lo riceveranno anche coloro che hanno presentato domanda in un momento successivo: gli stagionali diversi dal settore turismo, i lavoratori occasionali e quelli intermittenti.
Successivamente altri 1.000 euro per il mese di maggio: viene riconosciuta ai liberi professionisti titolari di partita Iva, non in pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Viene riconosciuta anche ai Co.Co.Co che hanno cessato il rapporto di lavoro all’entrata in vigore del decreto.
Bonus Baby sitter
Il voucher Baby sitter sale da 600 a 1.200 euro e potrà essere utilizzato anche per l’iscrizione ai centri estivi, potenziati a loro volta con il rifinanziamento del Fondo per le politiche della famiglia, da 150 milioni di euro. Per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, con uno stanziamento di circa 680 milioni, il bonus aumenta da 1.000 a 2.000 euro (in quanto usufruibile su 2 mesi).