Dopo 24 ore di trattative frenetiche il governo tedesco ha definito la maxi-manovra da 130 miliardi per sostenere l’economia tedesca fino al 2021. I partiti della maggioranza, Cdu, Csu e Spd, hanno deciso per un piano snello, articolato in 57 interventi descritti in poco meno di venti pagine che mobiliterà una cifra pari al 4% del Pil.
Chi pensava che la Germania potesse assumere un atteggiamento d’attesa o di rigore anche alla luce del buona gestione della pandemia, si sbagliava. L’obiettivo del piano è quello di riportare l’economia tedesca ai livelli pre crisi da Covid-19 entro la fine del 2021. Il tutto attraverso un maxi taglio delle tasse e un imponente piano per gli investimenti orientato verso la sostenibilità in attesa che l’Europa metta a disposizione gli strumenti del famoso Green Deal Europeo.
Tra le misure di maggiore spessore troviamo la promozione delle centrali elettriche verdi e la riduzione temporanea nel secondo semestre 2020 dell’Iva dal 19 al 16% e dell’aliquota ridotta dal 7 al 5% al fine di incentivare la domanda interna. Una misura imponente che costerà quasi 20 miliardi di euro. Altri 50 miliardi verranno stanziati per l’economia sostenibile, digitalizzazione e mobilità.
Gli interventi in quest’ultimo settore si focalizzeranno soprattutto nel potenziamento della rete ferroviaria. Previsti quindi investimenti anche nell’industria dell’auto elettrica mentre verranno eliminati gli incentivi per le auto a benzina o diesel sostenute collateralmente dal taglio dell’IVA.
Infine altri 25 miliardi per le imprese colpite dalla crisi e un bonus aggiuntivo da 300 euro per ogni figlio che potrebbe salire fino a 600. Dopo giorni di difficili negoziati quindi, la Grande coalizione tedesca, facendo leva su un debito pubblico da sempre tenuto sotto controllo, si prepara così all’ennesimo rilancio della propria economia.