La Bbc ha dato una notizia sbalorditiva: un anello di monoliti risalenti a oltre 4.000 anni fa è stato scoperto vicino allo storico sito di Stonehenge, in Gran Bretagna. Gli scavi hanno portato alla luce un’area di circa 2 chilometri, formata da massi di 10 metri di diametro e 5 metri di larghezza che circondano l’antico insediamento di Durrington Walls, a 3 chilometri da Stonenhenge. Secondo gli archeologi delle università di St Andrews, Birmingham, Warwick, Glasgow e dell’università del Galles Trinity Saint David, che hanno lavorato al progetto, il sito è di epoca neolitica ed era collegato al misterioso luogo meta di turisti e di appassionati di cultura celtica.
Stonehenge, il monumento megalitico più visitato e famoso d’Europa, sorge nel centro di una grande necropoli con centinaia di tombe a tumulo, dunque nel bel mezzo di un luogo sacro.
Attorno al complesso monumentale plurimillenario sono sorte decine di leggende e si sono scontrate numerose ipotesi di studiosi, che hanno dibattuto sulla corretta collocazione temporale dell’opera e soprattutto sulla sua funzione.
I più recenti studi sembrano aver dimostrato che l’intenzione di chi ha “progettato” ed assemblato il sito fosse quella di realizzare un primo rudimentale osservatorio astronomico utile a prevedere le eclissi al fine di predisporre calendari per il lavoro agricolo basati sul corso degli astri.
Questa affascinante ipotesi potrebbe essere però troppo azzardata e dunque molti studiosi sostengono che Stonehenge sia più semplicemente un monumento di culto, in particolato eretto in onore del Sole.
Ciò che è certo è che l’alba del solstizio d’estate di Stonehenge manifesta un fascino che non può essere frutto del caso: l’allineamento della struttura ci suggerisce che il sito potesse essere il luogo designato per ospitare un’attività rituale pagana propiziatoria o feste stagionali legate all’osservazione del sole e forse della luna. È probabile che queste cerimonie rappresentassero visioni sulla fertilità, la vita, la morte e l’aldilà.
Questa nuova scoperta aggiungerà altri elementi alla costruzione infinita della leggenda di Stonehenge? Probabilmente si, e questo alimenta ancora di più la convinzione della grandezza della civiltà occidentale che, dopo millenni, continua ad interrogarsi sulle proprie origini e sulla propria storia più ancestrale.