Il futuro del Covid-19 attraverso lo studio di numeri e probabilità

Una nuova ondata di contagi da Covid–19 è possibile in autunno e in inverno. La chiusura delle attività non essenziali e le limitazioni agli spostamenti dei cittadini in fase 1 hanno ridotto, come auspicato, il diffondersi del virus, in particolare riducendo il valore di Rt (che rappresenta il numero medio di altri individui che ciascuna persona positiva al virus è in grado di infettare). Il virus è ancora presente nella popolazione e continuerà a circolare probabilmente per un lungo periodo. Dagli esami sierologici effettuati in diverse popolazioni del Nord Italia risulta che tra il 3% e il 10% della popolazione si è finora infettata, vale a dire il 90- 97% è ancora suscettibile al virus, anche se non è chiaro quale proporzione degli immunizzati venga rilevata dai saggi anticorpali su IgM e IgG, né se vi sia un correlato sierologico di protezione.

Al Sud la prevalenza è ancora più bassa, uguale o inferiore all’1%. A lanciare l’allarme è l’indagine dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) pubblicata nei giorni scorsi. Il virus, si legge nel report, non ha subito mutazioni tali da ridurne la pericolosità clinica. Le osservazioni relative a una minore carica virale negli attuali pazienti sono basate sui saggi di amplificazione dell’RNA virale raccolto dai tamponi ed esprimono semplicemente l’effetto del distanziamento sociale; non indicano una minore virulenza clinica, né possono indurre a considerare l’epidemia conclusa. Diversi osservatori (OMS, ECDC), viene riportato nella ricerca, ritengono che una seconda ondata sia probabile in autunno o inverno, legata alle condizioni climatiche e alla reimportazione dell’epidemia da paesi dell’emisfero Sud. Gran parte dei ricercatori sono concordi nel dire che nel migliore dei casi si verificherà nei prossimi mesi in Europa una fase di basso numero di casi, eventualmente intervallata da nuovi picchi.

Un completo spegnimento dell’epidemia è giudicato improbabile. L’entità dei picchi dipenderà unicamente dalla capacità di rispettare le misure individuali e collettive di protezione, dalle attività di monitoraggio quotidiano e dalla capacità di garantire tempestivamente l’individuazione dei casi, il tracciamento dei contatti e l’isolamento dei sospetti.

DELAY IN MOBILITY REDUCTION vs TOTAL NUMBER OF CASES PER 100K INHABITANTS


FONTE: COVID-19: arrivare preparati all’autunno (AIE)

Tags: