Un gruppo internazionale di astronomi ha trovato su Venere tracce di fosfina, un particolare gas che sulla Terra è prodotto prevalentemente da organismi biologici anaerobici (che non richiedono la presenza di ossigeno per il proprio metabolismo La ricerca, realizzata da un gruppo di lavoro guidato da Jane Graves, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Astronomy e sarebbe una delle più notevoli scoperte in campo astronomico degli ultimi anni.
Infatti da tempo la comunità scientifica internazionale non approfondiva il “caso Venere” e questo perché, pur essendo il pianeta più vicino e più simile al nostro in termini di dimensioni, presenta un’atmosfera altamente inospitale costituita principalmente da anidride carbonica che contribuisce a creare un effetto serra unico nel sistema solare.
Nonostante le alte temperature al suolo e la composizione acida della sua atmosfera, a cominciare dalla fine degli anni Sessanta alcuni astronomi hanno ipotizzato che potrebbero esserci forme di vita su Venere negli strati di nubi a circa 60mila metri di altitudine, dove pressione atmosferica e temperature sono più affini a quelli terrestri. Insomma su Venere ci potrebbero essere colonie batteriche o microrganismi o, nella peggiore delle ipotesi, processi chimici e/o geologici che indurrebbe la Royal Astronomical Society ad aumentare gli sforzi per approfondire il Pianeta Venere. Le osservazioni per rilevare la presenza di fosfina sono state effettuate con i radio telescopi dall’Atacama Large Millimeter Array (ALMA) situato in Cile e dal telescopio James Clerk Maxwell situato alle Hawaii. Un nuovo modus operandi dovuto al fatto che, nel recente passato, diverse sonde spaziali inviate verso il pianeta si sono fuse o rotte mentre raggiungevano la superficie del pianeta.