Ha da pochi giorni preso il via la consultazione pubblica della Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, elaborata dal Ministero dello Sviluppo Economico sulla base delle proposte definite dal gruppo di esperti selezionati dal MiSE.
Obiettivo della Strategia Nazionale è delineare un piano coerente per consentire all’Italia di massimizzare i benefici derivanti dalla trasformazione digitale e tecnologica, per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese.
Durante il periodo di consultazione pubblica, dal 1 °al 31 ottobre 2020, i soggetti interessati potranno inviare osservazioni o presentare ulteriori elementi per un affinamento del documento, scrivendo all’indirizzo email strategia.ia@mise.gov.it.
La Strategia Nazionale si inserisce nel quadro del Piano Coordinato Europeo per l’Intelligenza Artificiale (IA), e va collocata nell’ambito di un’azione sinergica tra Stati membri dell’Unione europea e istituzioni comunitarie. Nasce quindi dalla consapevolezza che solo con azioni comuni e coordinate l’Europa potrà competere con i Paesi più avanzati, a partire da Stati Uniti e Cina, che negli ultimi anni e ancora oggi investono decisamente di più rispetto al nostro continente. In questo senso, questo lavoro va ricondotto alla riflessione nei fori internazionali di discussione e negoziazione: a partire dal confronto in sede UE e OCSE e dalla cooperazione nell’ambito del G7 e del G20, nel cui ambito è stata di recente lanciata la Global Partnership on AI, alla quale l’Italia partecipa insieme ad altri 13 Stati e all’Unione Europea.
Il Piano quindi, si ispira ai valori e ai principi dell’antropocentrismo, dell’affidabilità e della sostenibilità. L’IA infatti, deve essere al servizio delle persone, garantendo una supervisione umana, prevenendo i rischi di inasprimento degli squilibri sociali e territoriali potenzialmente derivanti da un suo utilizzo inconsapevole o inappropriato. L’IA deve essere progettata e realizzata in modo affidabile e trasparente, per una sua accettabilità consapevole e una intrinseca robustezza affinché sia adottabile in ogni ambito produttivo e capace di rispondere alle sfide sociali del nostro Paese. Questa deve generare opportunità di crescita e di benessere per tutti gli individui, in linea con i principi contenuti nell’articolo 3 della Costituzione italiana e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (ONU). Deve essere essa stessa una tecnologia sostenibile e fornire strumento per la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Bisogna essere consapevoli quindi, della necessità di un grande patto tra pubblico e privato per rispondere alle sfide che lo sviluppo di una IA italiana ci pone, trovando le opportune sinergie tra investimenti pubblici e privati, tra enti di ricerca pubblici e imprese, al fine di conseguire una sufficiente massa critica per partecipare con prospettive di successo alla partita che si sta giocando a livello internazionale.