Scudi alti a difesa della libertà e colpi decisi al fondamentalismo islamico

Leggiamo nuovamente di un brutale attacco questa mattina nella chiesa di Notre-Dame a Nizza. Tre persone sono state uccise all’interno dell’edificio religioso nel pieno centro della città: una donna è stata decapitata, un uomo, il sacrestano, è stato sgozzato. Vi sarebbe almeno un altro morto oltre che numerosi feriti.

L’autore dell’attacco è stato fermato dalle forze di polizia francesi e, stando alle fonti della stessa polizia citate dall’agenzia France Presse, e dalle dichiarazioni del sindaco Christian Estrosi: “Tutto lascia supporre che si tratti di un attentato terroristico”, probabilmente di matrice islamica.

Il Presidente francese, Emmanuel Macron, si sta recando presso l’unità di crisi aperta al ministero dell’Interno di Parigi per seguire la vicenda.

Si tratta del secondo, feroce attacco terroristico avvenuto in pochi giorni in Francia dove, ricordiamo, già lo scorso 16 ottobre la polizia francese ha ucciso un uomo sospettato di aver tagliato la gola e decapitato l’insegnante Samuel Paty per le strade di Conflans Sainte-Honorine, un comune francese situato a Nord di Parigi, nel dipartimento della Val-d’Oise. 

La vittima, appunto un docente di storia e geografia di un liceo della città, avrebbe mostrato agli alunni della sua classe le caricature del Profeta Maometto, probabilmente durante una lezione sulla libertà d’espressione attirando su di se l’odio e la follia omicida dell’estremista. Sulla vicenda stanno facendo luce le autorità francesi, rivelando nuovi dettagli.

La Francia resta dunque la nazione europea più esposta ai rischi che derivano dal fondamentalismo islamico e dalla radicalizzazione ed è preciso dovere di tutto l’Occidente, in particolare in questa fase storica in cui l’emergenza sanitaria sta suscitando tensioni e risvegliando gli istinti più violenti delle frange estreme della società, unirsi per vigilare e contrastare ogni possibile recrudescenza di terrorismo.

La vicinanza alla Francia o a qualsiasi altra nazione che potrebbe diventare luogo di azioni efferate e ignobili come quelle che abbiamo brevemente descritto, dunque, non sia soltanto dichiarata nei momenti più drammatici che seguono gli eventi, come capita puntualmente, ma costante e pubblica.

Tenere alta l’attenzione e salde le posizioni a difesa del nostro sacro principio di libertà è il primo dovere del nostro tempo!

Presidente del Centro Studi Occidentali