Il ruolo di Conte e la natura giuridica dei DPCM nel libro di Angelo Lucarella “Dal contratto di governo al governo da contatto”

E’ possibile descrivere chiaramente il quadro politico italiano senza assumere posizioni filo governative o addirittura estremiste? La risposta alla domanda è affermativa per chi ha tra le mani un libro davvero interessante che si intitola Dal contratto di governo al governo da contatto.
Il testo, scritto da Angelo Lucarella e pubblicato dalla casa editrice Aracne, si pone come obiettivo ambizioso quello di analizzare lo scenario attuale, scenario su cui ovviamente non può non ricadere la crisi dettata dal Covid-19. Una crisi che stiamo con difficoltà attraversando e che – si spera – riusciremo presto a lasciarci alle spalle. Nessuno infatti desidera il protrarsi di una condizione di incertezza e di instabilità sociale; per questo il lavoro dello stesso Lucarella è un valido punto di partenza per chiunque volesse approfondire il contesto corrente, dando il giusto spazio ad elementi di natura squisitamente politica e a fattori di matrice economica. Tuttavia non serve essere dei politologi esperti per capire che sono le scelte dei governanti a tirarsi dietro decisioni di varia natura; in altre parole: la supremazia della politica è innegabile se si vuole davvero analizzare l’attualità.

Leggendo con attenzione il libro del giovane avvocato pugliese, si può ben notare come egli conferisca ampio spazio alla centralità della nostra Costituzione in un periodo in cui, avendo il potere centrale fatto abuso di DPCM, ci si domanda giustamente che ruolo abbia questa Carta.
Si chiede pertanto Lucarella: “C’è qualcuno che è davvero lì lì per dare una spallata alla democrazia a suon di DPCM?”. Al quesito – spiega l’autore – non si può rispondere in maniera certa se non si è in possesso di dati incontrovertibili e indiscutibili. Ma se l’essenza della democrazia è la continua messa in discussione di ciò che è, è chiaro che noi, come cittadini, siamo oggi ancora in cammino, un cammino destinato a non finire mai ma ad evolversi sempre.

Senza scomodare illustri giuristi, si può ritenere – ed è questa una delle tesi inserite nel libro – che i già menzionati DPCM non siano espressione della sola volontà di Conte, ma debbano essere ricondotti ad un consesso più ampio, ossia quello della maggioranza giallorossa; infatti “occorre ricordare a noi stessi che il Governo consolida una propria ragion d’essere legittimatoria nel rapporto di fiducia parlamentare, allo stato, immutato rispetto all’inizio del secondo esecutivo Conte”.

Un esecutivo questo che si trova e si è trovato ad operare in piena emergenza pandemica, dovendo fronteggiare una situazione senza precedenti. Addossare tutti gli errori commessi alla sola persona del Presidente del Consiglio non pare scelta corretta; tuttavia occorre restare obiettivi per valutare se l’operato del governo sia giusto oppure no. Del resto, tutte le democrazie compiute ammettono un contraddittorio, un’opposizione alla mentalità dominante, una via alternativa rispetto ai percorsi maggiormente battuti. Ha ragione dunque Lucarella a ricondurre tutto alla nostra Carta costituzionale, sebbene essa sia stata concepita in un periodo differente rispetto a quello attuale.
Ma ciò che siamo oggi lo dobbiamo alla Costituzione, ai suoi principi, ai suoi valori. E ciò che possiamo essere domani lo dobbiamo anche a libri come quello di cui abbiamo parlato, un libro denso di contenuti, ricco di spunti di riflessione e di argomenti su cui poter dibattere.
Un testo tutto da leggere e da apprezzare in maniera compiuta ed autentica.  

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