Pillole dal mondo mentre in Italia infiamma la crisi di Governo

In Italia si è ufficialmente aperta una nuova crisi di Governo ma, nel frattempo, il Mondo continua a mutare pelle. Ecco un breve resoconto dei più importanti eventi degli ultimi giorni che PonenteMagazine ha raccolto per voi.

USA

Il 13 gennaio la camera dei rappresentanti ha approvato l’impeachment del presidente Donald Trump, accusato di aver incitato i suoi sostenitori a dare l’assalto al Campidoglio a Washington. Hanno votato favorevolmente  anche dieci deputati repubblicani. Trump diventa il primo presidente a essere messo in stato d’accusa per due volte. Il processo al senato si svolgerà dopo l’insediamento del presidente eletto Joe Biden, previsto il 20 gennaio.

RUSSIA

Il 13 gennaio l’oppositore Aleksej Navalnyj ha annunciato che domenica tornerà in Russia, dove però rischia l’arresto. Secondo un’inchiesta giornalistica, Navalnyj sarebbe stato avvelenato con un gas nervino dai servizi di sicurezza Russi , su ordine del Cremlino.

ETIOPIA

Il 13 gennaio la Commissione etiopica dei diritti umani ha annunciato che almeno 80 persone sono morte nelle violenze etniche scoppiate il giorno prima nella regione di Benisciangul-Gumuz, nell’ovest del paese. Secondo fonti locali, un commando armato di etnia gumuz avrebbe condotto un attacco contro la comunità amhara.

IRAN

Forze navali da guerra di Teheran avrebbero iniziato delle esercitazioni con il sostegno di altre unità dell’esercito. Manovre, che secondo la stampa locale, dureranno alcuni giorni.

FRANCIA

La Francia sta accellerando sulla campagna di vaccinazione al fine di colmare il divario con gli altri paesi europei. Gli operatori sanitari di età superiore ai 50 anni, hanno iniziato a essere vaccinati. Sono stati inoltre istituiti centri di vaccinazione per operatori privati.

PAESI BASSI

Considerato l’andamento della pandemia o Paesi Bassi hanno deciso di prolungare il lockdown di tre settimane, dal 19 gennaio fino al 9 febbraio.

VENEZUELA

L’Unione europea, per conto dell’Alto rappresentante  Josep Borrell,  ha smesso di riconoscere Juan Guaido come presidente ad interim del Venezuela.

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