Inizia l’era Draghi. Pronto un governo europeista, atlantista e antisovranista

La lotta alla pandemia è una “trincea dove combattiamo tutti insieme, il virus è nemico di tutti”. Comincia in questo modo il discorso del presidente del Consiglio Mario Draghi nell’aula del Senato, chiamata oggi a votare la fiducia al nuovo governo. Domani toccherà alla Camera e il nuovo esecutivo sarà nella pienezza delle sue funzioni. Draghi nel suo discorso si è rivolto al Paese spiegando cosa intende fare. Riassumiamo quindi i passaggi fondamentali:

«Il tempo del potere può essere sprecato anche nell’illusione di conservarlo».

«Sostenere questo governo significa riconoscere l’irreversibilità dell’euro. Dobbiamo cedere sovranità nazionale per acquisire sovranità condivisa. Non c’è sovranità nella solitudine»

«Sarà un governo europeista e atlantista»

«Questo è un governo che riassume il senso di responsabilità delle forze politiche per il bene di tutti»

«Sarà semplicemente il governo del Paese e non ha bisogno di alcun aggettivo che lo definisca»

«Dobbiamo essere più orgogliosi, più generosi verso il nostro Paese. E in effetti in tanti abbiamo avuto l’impressione che all’estero ci giudicassero meglio di quanto ci giudichiamo noi».

«Spesso mi sono chiesto se la nostra generazione stia facendo per i nostri figli e i nostri nipoti quello che i nostri padri e i nostri nonni hanno fatto per noi, sacrificandosi oltre misura»

«Ogni spreco di denaro pubblico oggi è un sacrificio imposto ai nostri figli domani»

«Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta»

«Le donne non devono essere costrette a scegliere tra famiglia e lavoro»

«Non c’è nulla che faccia pensare che questo governo possa fare bene senza il sostegno del Parlamento. Oggi l’unità non è un’opzione, è un dovere»