Il Vaticano chiarisce: «Non si chiede di bloccare il ddl Zan. D’accordo con Draghi, Stato è laico»

“Non è stato in alcun modo chiesto di bloccare la legge. Siamo contro qualsiasi atteggiamento o gesto di intolleranza o di odio verso le persone a motivo del loro orientamento sessuale, come pure della loro appartenenza etnica o del loro credo. La nostra preoccupazione riguarda i problemi interpretativi che potrebbero derivare nel caso fosse adottato un testo con contenuti vaghi e incerti, che finirebbe per spostare al momento giudiziario la definizione di ciò che è reato e ciò che non lo è”. E’ quanto ha dichiarato   il Segretario di Stato del Vaticano, il cardinal Pietro Parolin, dopo l’intervento di Draghi che  ricordava come l’Italia sia un paese laico e che debba assumersi la responsabilità di decidere sul Ddl Zan.

Il provvedimento, già approvato alla Camera, ora all’esame del Senato, punta a potenziare la legge Mancino che contrasta i reati di razzismo e prevede il carcere da uno ai quattro anni per chi istiga alla violenza omofobica, intervenendo sull’articolo 604 bis del codice penale ed istituisce, tra le altre cose, la Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.

La polemica si è infiammata dopo una nota del Vaticano che proponeva al governo di modificare il testo della legge; a questo punto, dopo le dichiarazioni di Draghi, è intervenuto il cardinale Parolin che ha chiarito come l’intento del Vaticano fosse diverso, cioè quello di chiarire i dubbi interpretativi del testo all’esame del Parlamento. Infine, il Segretario di Stato, ha concordato con il Premier sul fatto che lo Stato italiano è laico, e quindi non confessionale. 

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