Istituzione del Comitato interministeriale per la popolazione anziana, promozione dell’inclusione sociale, attività di prevenzione a favore dei soggetti fragili in età avanzata, un nuovo modo di concepire il controllo sociale, sanitario e sociosanitario per le persone anziane non autosufficienti e assistenza a lungo termine per le persone della terza età anche non autosufficienti. Sono queste le novità del disegno di legge delega del governo in materia di aiuto e sostegno agli anziani non autosufficienti esaminato lunedì, 3 settembre, dal pre Consiglio dei Ministri.
L’obiettivo del provvedimento, attuativo delle missioni numero 5 e 6 del piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), è quello di conferire al Governo una serie di deleghe per tutelare e promuovere la dignità e le condizioni di vita delle persone anziane anche non autosufficienti.
Nello specifico il testo istituisce il Comitato interministeriale per la popolazione anziana che avrà come compiti quello di promuovere il valore umano, sociale, culturale ed economico di ogni stagione della vita delle persone; valorizzare la partecipazione dalle persone anziane nell’associazionismo e nelle famiglie; aumentare la coesione tra le generazioni; perfezionare la gestione dei servizi pubblici a favore della collettività e delle comunità territoriali; contrastare i fenomeni della solitudine sociale degli anziani; riconoscere specifici fabbisogni di assistenza delle persone anziane con pregresse condizioni di disabilità e migliorare lo stile di vita delle famiglie degli anziani fragili o non autosufficienti e di tutti coloro i quali sono impegnati nella loro cura. A tal fine il Comitato adotterà, con cadenza triennale e aggiornamento annuale, d’intesa con la Conferenza unificata, il “Piano nazionale per l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana” e il “Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana”. Sulla base di questi piani nazionali saranno adottati i corrispondenti piani regionali e locali.
Successivamente, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo sarà impegnato ad adottare uno o più decreti legislativi finalizzati a promuovere la dignità e l’autonomia delle persone anziane, l’invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità nella popolazione anziana. A tal proposito verranno previsti: interventi di sanità preventiva presso il domicilio delle persone interessate; azioni facilitanti l’esercizio dell’autonomia e della mobilità nei contesti urbani ed extraurbani; percorsi integrati volti a contrastare l’isolamento, la marginalizzazione, l’esclusione sociale e civile; programmi per il riuso del patrimonio costruito; nuove forme di domiciliarità e di coabitazione solidale domiciliare per i soggetti della terza età che ne necessiteranno.
Invece in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria il futuro Governo dovrà potenziare le Agenzie di Tutela per la Salute (ATS) garantendo che queste costituiscano la sede operativa dei servizi sociali degli enti locali ; assicurare la piena realizzazione di tutti quei servizi che consentono il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini, verificare l’attuazione degli obiettivi di servizio previsti dai Livelli essenziali di assistenza (LEA). Infine, con l’obiettivo di aiutare gli anziani nel lungo periodo, il provvedimento prevede percorsi formativi idonei allo svolgimento delle attività professionali prestate nell’ambito della cura e dell’assistenza alle persone anziane non autosufficienti presso i servizi del territorio, a domicilio, nei centri semiresidenziali e residenziali